Quando i miei polsi iniziarono a far male, realizzai che era il momento di rivisitare la mia postura e di controllare l’accoppiata mouse/tastiera. Dopo essermi documentato sulla posizione della sedia e delle braccia davanti al computer, mi sono ritrovato su una pagina che spiegava i difetti del mouse come periferica. Tra questi spiccava lo sforzo e la coordinazione richiesti per il movimento del cursore, è necessario l’uso di gran parte dei tendini del braccio e questo unito alla cattiva postura ed un uso intensivo porta a dolori.

Trovato un capo d’accusa al mio mouse provvedo a documentarmi sulle alternative, scoprendo la varietà di questo settore. Esistono periferiche di ogni tipo e per ogni compito: manopole adatte a chi lavora nel campo 3D, penne per chi disegna, touchpad, stick stravaganti ed infine trackball. Vidi che queste ultime potevano fare al caso mio.

Ho comprato questo modello, pagato 50 euro ai tempi, è una bella spesa ma non mi sono pentito dell’acquisto. Prima di tutto perché non ho più avvertito dolori, la mano sta in posizione di riposo e muovo il cursore con il pollice, avendo così un maggior controllo e precisione. Non corro il rischio di spostare il cursore durante la premuta dei tasti, come avveniva con il mouse, e posso tranquillamente giocare con i videogame. La palina si muove senza grosso attrito, non scivola mai dalla mano ed è completamente estraibile per eventuali pulizie. Non ho più sentito il bisogno di avere un mouse, penso che non tornerò indietro.

La mia vecchia tastiera era tutto sommato buona, era una multimediale con attacco PS/2. Era una tastiera della Kraun avuta in regalo per un compleanno diversi anni fa, mi ha accompagnato per tantissimo tempo ma qualche tempo fa sono venuto a conoscenza di diversi tipi di tastiere. Mi aspettavo che la quasi totarità delle tastiere fossero costruiti con dei gommini sotto i tasti, poi scopro con piacere tramite vari articoli le tastiere meccaniche.

Queste si differenziano da quelle che vedete sugli scaffali dei supermercati principalmente per il prezzo. Costano molto di più di una normale tastiera, per lo più è un prodotto di nicchia, per chi con la tastiera ha un legame particolare. Una delle più famose è la IBM Model M, un prodotto che ha le sue radici nella seconda metà degli anni 80. Ancora oggi a distanza di quasi 30 anni c’è gente che ne apprezza le qualità e le utilizza ogni giorno. Io ho avuto la fortuna di trovarne una con layout italiano per 10 euro, un vero affare (controllate quanto chiedono su eBay per questo articolo).

Prendendo in mano la tastiera si sente il suo peso notevole, pesa un paio di chilogrammi. Dopotutto deve tare appoggiata sul tavolo e non dovete portarvela in giro per casa, quindi non è un vero problema. Dietro presente un connettore per il cavetto ps/2, se un giorno dovesse rompersi semplicemente cambierò il cavetto senza saldature sulla scheda. I materiali sono robusti e il telaio in metallo contribuisce notevolmente al peso e alla robustezza. La mia precendente tastiera mi pare ora così fragile e leggera...

A distanza di molti anni i tasti si sono preservati molto bene; i caratteri sono stati stampati con processi di sublimazione, in questo modo che i tasti non si sono sbiaditi e/o cancellati col tempo. La qualità del materiale invece ha fatto in modo che i tasti non diventassero lucidi con l’utilizzo (come il vostro tasto spazio ad esempio).

Quando l’ho presa in mano la tastiera era sporcatissima, fortunatamente è progettata con criterio ed i tasti possono essere rimossi senza problemi per la normale pulizia. Sono composti da varie parti meccaniche, quando si tenta di rimuoverli va prima tolto il cappuccio. Questo permette anche di personalizzare il layout scambiando di posto i tasti tra di loro.

La tastiera è più ergonomica di quanto possa sembrare, ha l’inclinazione giusta e i tasti sono disposti in maniera molto ripida per aiutare la digitazione. Dopo qualche giorno di utilizzo mi trovo abbastanza bene, il rumore non è un problema, anche la mia precedente tastiera non si poteva definire di certo silenziosa.